L’Italia è retta da un sistema di disinformazione e di discultura che rincoglionisce gli italiani. Le lobbies finanziano la politica e la politica finanzia le lobbies. In ogni caso i canali editoriali sono in mano loro. Informazione e cultura corrotta. Poi c’è un movimento politico ad ideologia indefinita che ha solo una fonte di informazione: quella del suo “Guru” e dei suoi “Paraguru”. Quel movimento è quello dei “5 Stelle” di Beppe Grillo. Un marasma di soggetti con pensieri indotti da teorie complottistiche dedotte dai siti web del loro Guru. Soggetti provenienti dalla Rete. E la Rete si sa, che dietro l’anonimato, nasconde menti contorte ed inconsistenti, propensi alla polemica fine a se stessa, ovvero, ove anonimato non vi sia, lì si dissimula lo spirito di protagonismo. Proprio il Movimento 5 Stelle, a detta dei loro detrattori, ha posto una lista di proscrizione per i giornalisti ostili e corrotti.
Bene, detto questo, parliamo del finanziamento pubblico ai partiti che i penta stellati aborrono.
Finanziamento pubblico e privato che serve altresì a sostenere censura e disinformazione a vantaggio del sistema politico esistente. Solo nel 2013 sono stati già spesi 120,45 milioni di cui 40 erogati da privati e circa 80 dai rimborsi. Pdl e Pd hanno ricevuto rispettivamente 37,16 milioni e 25,34 milioni, mentre il Movimento 5 Stelle ha rifiutato i 9,29 milioni di euro cui aveva diritto.
Una domanda sorge spontanea. I Grillini in Parlamento anziché restituire il finanziamento pubblico a quello Stato che molti definiscono ladrone, ovvero a quelli italioti che sperperano e spandono a danno di altri italioti ignavi, perché con quei fondi non sostengono l’informazione e la cultura libera asfittica in modo che gli italiani non siano più i coglioni che sono stati fatti diventare?
O il Guru non vuole che si finanzi altra fonte che sè?
Dr Antonio Giangrande
Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
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