L’ITALIA DEL TRUCCO: L’ITALIA CHE SIAMO

 

L’Associazione Contro Tutte le Mafie, nell’ambito della sua attività statutaria, intenta a dimostrare che in Italia nulla funziona, ha portato avanti inchieste ed approfondimenti, basandosi solo su un reportage di articoli di stampa pubblicati nel tempo e nello spazio, riconducibili ad autori citati, preparati e coraggiosi, a cui va il nostro riconoscimento di verità. Dati di fatto incontestabili e visionabili, pubblicati su www.controtuttelemafie.it o su www.malagiustizia.eu  o www.ingiustizia.info.

Da questo studio d’insieme si delinea e si rileva un quadro desolante per tutta l’Italia e tutti gli Italiani, ancorché le istituzioni e i media cerchino di tacitare una verità scottante, dove finanche la magistratura è arrivata a sequestrare il sito dell’associazione, al fine di oscurarne la realtà.

L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro che non c’è, e non sulla libertà, che tutti declamano, ma nessuno ha il coraggio di costituzionalizzare nei principi.  

L’Italia è sfiduciata nelle Istituzioni, sfilacciata, mal governata; una mucillaggine sociale e una poltiglia di massa rassegnata all’inezia e che inclina verso il peggio, che si uccide e si ferisce nei festeggiamenti di capodanno.

Insomma: un caos organizzato.

L’Italia dove non c’è libertà di stampa e di parola. I media appartengono ad una casta foraggiata dallo Stato e dai partiti politici; con emolumenti stratosferici, sottoposti a dipendenza e servilismo, nepotismo e clientelismo. I giornalisti sono precari, censurati ed intimiditi dal potere politico e giudiziario. I media, oltre a fare processi mediatici, non raccontano fatti, ma li creano, imponendo opinioni, spesso faziose.

L’Italia dove i servizi pubblici sono indecenti: emergenza idrica; posta ferma nei depositi; rifiuti ammassati e bruciati per le strade; telefonia in monopolio mal funzionante ed intercettata; ferrovie nel caos, con passeggeri abbandonati o congelati, con treni affollati, sporchi, con legionella, pulci, cimici e zecche.

L’Italia dove non c’è giustizia: con abusi nelle carceri pieni di gente indigente e presunta innocente; con meno carceri per i reati più gravi; con 4 milioni di vittime di errori giudiziari.

L’Italia dove in un solo anno il 31% dei reati non è denunciato. Alle denunce, quando presentate, consegue l’85 % di archiviazione, il 10,73 % di proscioglimenti e solo il 4,27 % di condanne. Dove sono confermate solo il 54,67 % di richieste misure cautelari personali.

L’Italia dove c’è illegalità e malagiustizia; con 10.000 richieste annue di equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo; dove si spara nei tribunali o dove gli avvocati sono stressati.

L’Italia dove il fallimento di aziende sane è una fabbrica del reddito per gli operatori della giustizia.

L’Italia dove è impedita la difesa e l’accesso al gratuito patrocinio.

L’Italia dove le denunce penali non sono iscritte nel registro generale, o dove gli atti sono notificati a paperino o a topolino.

L’Italia dove si è costretti a ricorrere alla Corte Europea dei Diritti Umani per l’insabbiamento di 16.000 denunce e ricorsi amministrativi, presentate da una singola associazione contro lobby, caste e poteri forti.

L’Italia dove tutti sono responsabili per le loro azioni, meno che i magistrati: casta impunita, ai quali il peggio che li può capitare è il trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale.

L’Italia dove è norma insabbiare i procedimenti penali contro gli stessi colleghi magistrati e i poteri forti e, nonostante tutto ciò, vi sia una marea di magistrati inquisiti.

L’Italia dove la magistratura è una casta con privilegi e segreti; definita come una lobby mafiosa, sovversiva ed eversiva, che influisce sul potere esecutivo e legislativo.

L’Italia dove vige l’impunità per i parlamentari, i magistrati, i commissari d’esame dei concorsi truccati; i funzionari pubblici non sono licenziati, pur condannati per gravi delitti.

L’Italia dove gli avvocati e i notai non sono stinchi di santo, abusando del loro status.

L’Italia dove la stessa magistratura, per la pseudo lotta alla mafia: usa l’incompatibilità ambientale per i magistrati scomodi o le lotte di potere per le carriere; o lincia Giovanni Falcone e Agostino Cordoba; o processa Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Riina; o non confisca i beni sequestrati alla mafia.

L’Italia dove le indagini sulla massoneria e sulle stragi sono bloccate.

L’Italia dove risulta essere governata da politici drogati, ignoranti, pregiudicati, falsi, voltagabbana, puttanieri e mafiosi, assenteisti e costosi per la comunità.

L’Italia dove ci sono sprechi: aeroporti inutili, compagnie aeree e marittime inutili e dannose; opere pubbliche incompiute; voli di Stato; auto blu; pensioni faraoniche; privilegi faraonici ai parlamentari, ai magistrati, ai consiglieri regionali, ai funzionari pubblici, ai professori universitari, ai giornali.

L’Italia dove si “regalano” le case pubbliche ai politici.

L’Italia dove tutti e sempre sono in conflitto di interessi.

L’Italia dove le elezioni sono truccate.

L’Italia dove amministrare la cosa pubblica significa cadere in tentazione e delinquere.

L’Italia dove ci sono appalti pubblici truccati.

L’Italia dove gli impiegati pubblici sono malati, assenteisti e improduttivi.

L’Italia dove i militari sono condannati per tangenti, o segretano le morti per l’uranio impoverito o il vaccino.

L’Italia dove la polizia, l’arma dei carabinieri, la guardia di finanza sono accusati di violenza o altri reati, facendo fare i lavori sporchi ai vigilantes, considerati polizia di serie B.

L’Italia dove si elevano sanzioni amministrative truffa.

L’Italia dove ci sono collaudi falsi dei veicoli.

L’Italia dove ci sono abusi edilizi ed inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque, inquinamento ambientale, inquinamento acustico.

L’Italia dove ci sono gli incendi boschivi redditizi.

L’Italia dove gli allievi sono più bravi degli insegnanti.

L’Italia dove per trovare lavoro ti devi asservire e far raccomandare, dove è inconsistente il collocamento pubblico o privato, se non per creare precariato.

L’Italia dove i sindacati sono un’altra casta, con poteri e privilegi.

L’Italia dove c’è sfruttamento dei lavoratori, addirittura sfruttamento a danno dei giudici onorari, dei giudici di pace, degli assistenti parlamentari, dei medici specializzandi, dei praticanti avvocato, dei giornalisti.

L’Italia dove c’è il mobbing nelle istituzioni.

L’Italia dove non c’è tutela della salute dei lavoratori e prevenzione degli infortuni.

L’Italia dove sono truccati gli esami scolastici e delle patenti, oltre che i test di ammissione alle università.

L’Italia dove tutti occupano un posto di responsabilità che non merita, in quanto sono truccati tutti i concorsi pubblici, compresi quelli forensi, giudiziari, accademici, notarili, giornalistici, sanitari, televisivi, inps, postali, scolastici, sportivi, canterini; negli enti locali i concorsi sono truccati, o sono concorsi senza concorso, o sono concorsi a sorteggio, o sono concorsi parentali.

L’Italia dove ci sono compagnie assicurative riunite in cartello, rincari RCA ingiustificati e inadempienze risarcitorie, sinistri truffa e avvocati con magistrati collusi tra di loro, che assicurano il risarcimento.

L’Italia dove ci sono truffe bancarie, le mani della giustizia sui banchieri e la piovra delle banche sulla giustizia, le banche come la più grande rete di connivenza con la mafia, l’usura bancaria.

L’Italia dove tutti evadono le tasse, o ci sono le cartelle pazze per tributi non dovuti.

L’Italia dove c’è il caro prezzi ingiustificato.

L’Italia dove c’è lo sciopero selvaggio, senza rispetto e tutela dei diritti altrui.

L’Italia dove ci sono i falsi invalidi e le barriere architettoniche.

L’Italia dove gli stranieri clandestini emulano gli italiani.

L’Italia dove i padri separati rivogliono i loro figli.

L’Italia dove di pedofilia non si parla o si sparla.

L’Italia dove la politica crea clientelismo nella sanità e, per gli effetti, crea malasanità.

L’Italia dove, addirittura, lo sport e insito di dubbi sulla sua correttezza e lealtà.

Questa è l’Italia che siamo. Possiamo anche nascondercelo, ma non si può negare l’evidenza.

Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE

www.ingiustizia.info

L’ITALIA DEL TRUCCO: L’ITALIA CHE SIAMOultima modifica: 2009-12-04T14:56:26+01:00da rassegna-stampa
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